Bellissimo scudetto da braccio indossato dagli appartenenti alla "X Mas" sulla manica sinistra della giubba,sopra i gradi.Alcuni marò lo dipinsero anche sull'elmetto e l'ufficio Propaganda lo riportò sul retro delle cartoline postali in franchigia militare.Diverse sono le varianti rintracciate,prodotte in epoca diversa e da più fabbricanti che differiscono maggiormente per la forma del teschio e della rosa,oltre alla diversa colorazione e al materiale impiegato (zama di varia qualità e ottone).Questo esemplare è un fregio originale prodotto prima della fine della 2a guerra mondiale (1944-45) dalla ditta "Bregonzio" di Milano,realizzato in zama (metallo di guerra).Il distintivo raffigura un teschio che tiene tra i denti una rosa rossa sopra ad una grande "X" (a ricordo delle legioni di Cesare) con "A" sottolineata (a significare "Decima" )verniciata di rosso,avente alla base la scritta su due righe "FLOTTIGLIA MAS" su fondo blu scuro.Il tutto contornato da una gomena con i rilievi vagamente dorati.Il distintivo,in ottime condizioni di conservazione,ha mantenuto,malgrado l'effetto del tempo,una gran parte della vernice rossa della grande "X" e conservato praticamente quasi intosa la base verde-blu.Le sue dimensioni sono di 49mm. di larghezza per 76 mm di altezza e pesa 15gr.Veniva assicurato al braccio sinistro della giubba mediante cucitura,utilizzando i due fori situati ai lati del teschio ed un terzo foro sotto la scritta "MAS".La simbologia presente sui distintivi della X Mas nasce da un'eredità spirituale dell'eroe capitano di corvetta SALVATORE TODARO,caduto il 14 dicembre 1942 nella base di La Galite in Tunisia,colpito dalla mitraglia di uno Spitfire inglese mentre si trovava a bordo del "cefalo",un mezzo d'appoggio per i mas.Il comandante Todaro,nei suoi ultimi giorni di vita aveva manifestato il desiderio di coniare un distintivo in cui apparisse l'emblema di un teschio con una rosa in bocca ,argomentando il concetto che "la morte in combattimento è una cosa bella e profumata".Il pittore Giovanni Fumagalli ebbe l'incarico dal Comandante Borghese di studiare il progetto per il nuovo scudetto da braccio,realizzato poi nella forma oggi conosciuta.
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