lunedì 26 agosto 2019

Medaglia VII Annuale Fasci di Firenze

Bella medaglia commemorativa per il settimo annuale dei Fasci di Firenze,incisore "Nelli",nastro tricolore,medaglia vissuta in bronzo da un design accattivante..


Libretto per iscritto al N.s.d.a.p.

Raro libretto di appartenenza per iscritto nel Partito Nazional Socialista..Posto alcune sue foto all'interno per rendere l'idea di come si presenti,da notare molto bella la foto del milite SA,i timbri per aver partecipato ai raduni di Norimberga,e tutti i bollini dei pagamenti annuali mese x mese..Veramente un pezzo di storia..!!





lunedì 19 agosto 2019

Distintivo Patto D'Acciaio

Distintivo commemorativo del Patto d'Acciaio marcato sul retro con il marchio del noto costruttore tedesco "Deschler" di Monaco..Esiste anche una produzione "Italiana" di questo distintivo propagandistico..


sabato 10 agosto 2019

Cartolina Tripartito (Boccasile)

Rara cartolina del tripartito realizzata dai disegni di "L.Boccasile",viaggiata..Gino Boccasile, all'anagrafe Luigi Boccasile (Bari, 14 luglio 1901 – Milano, 10 maggio 1952), è stato un illustratore, pubblicitario e pittore italiano.Boccasile nasce nel centro di Bari (in via Quintino Sella), il 14 luglio 1901. Il padre Angelo Antonio Boccasile era un commerciante di vini che in seguito aprì una rappresentanza di profumi e cosmetici, la madre Antonia Ficarella era casalinga. La prima giovinezza dell'artista è segnata da un terribile episodio: la perdita di un occhio a causa di uno schizzo di calce viva.Alla morte del padre, Boccasile si trasferisce a Milano. Dopo un primo periodo di difficoltà economiche e incertezze di carriera, durante il quale per sopravvivere allestiva piccole vetrine dove esponeva statuine di figure contadine da lui fabbricate e dipinte a mano, decise di intraprendere una vera e propria carriera artistica orientandosi nel settore della pubblicità per immagini. Inizia a collaborare con lo studio grafico di Achille Luciano Mauzan, comincia a disegnare anche figurini e modelli d'abiti da donna. Subito impone il suo stile personalissimo: le vetrine che espongono i suoi lavori sono affollate dalle signore che ne decretano successo e notorietà.Durante la Seconda guerra mondiale, complice il Ministero della Guerra che lo designa grafico propagandista, la sua opera si orienta verso la propaganda bellica: si dedica all'esaltazione dei combattenti, delle armi, delle gesta italiane. Dalle vittorie iniziali alle prime dure sconfitte: la resa del Duca d'Aosta, seppure con l'onore delle armi, dopo un'eroica resistenza all'Amba Alagi pone fine all'occupazione italiana dell'Etiopia, e Boccasile gli dedica il manifesto Ritorneremo. Nel 1942 viene pubblicata una serie di dodici cartoline a firma Boccasile, che descrivono le atrocità dei bolscevichi e le sofferenze del popolo russo oppresso dal regime comunista.Dopo l'8 settembre 1943 aderisce alla Repubblica Sociale Italiana di cui cura i manifesti di propaganda. Viene nominato tenente della 29 divisione granatieri delle SS italiane e continua incessantemente a produrre manifesti che celebrano il regime fascista repubblicano e la fedeltà all'alleanza con la Germania. L'odio cresce e la guerra civile divampa: Boccasile non ammorbidisce le sue posizioni politiche ma anzi le radicalizza. I suoi manifesti parlano da soli: «nessuna pietà per traditori e ribelli», «resistenza armata all'invasore anglo-americano unico mezzo per riscattare l'onore dell'Italia infangato dal tradimento». Sembra che sia lo stesso Mussolini a volerlo al suo fianco negli anni della Repubblica Sociale Italiana. In questo periodo i suoi manifesti diventano celebri icone per lo stato fascista che continuava a combattere a fianco dei tedeschi. Si racconta che il disegnatore abbia lavorato fino all'ultimo, con i militi della SS italiana che facevano la guardia intorno alla stanza in cui elaborava i suoi progetti.Alla Liberazione, viene incarcerato per collaborazionismo. Assolto per non aver commesso reati, resta emarginato per qualche mese perché molti potenziali clienti lo ritengono troppo compromesso. Riprende la sua attività dal 1946 soprattutto con la grafica pubblicitaria cambiando leggermente stile. Disegna alcune cartoline per il nuovo MSI e per associazioni degli ex combattenti, ma anche disegni erotici molto espliciti per un editore inglese e per l'editore francese Lisieux per il quale illustra “Teofilo il satiro”.Dal 1947, dopo aver avviato una sua agenzia di grafica, i suoi disegni invadono nuovamente i muri delle città e delle campagne con le pubblicità di quei giorni..Muore a Milano il 10 maggio 1952, per un attacco di pleurite, mentre sta illustrando Il Decamerone del Boccaccio (tempera su cartoncino) nel quale lascerà incompiute 101 tavole a colori. Il Decamerone è la sua ultima opera. Verrà completata con tavole di Rino Albertarelli, Guido Bertoletti, Giorgio De Gaspari e Walter Molino e sarà pubblicata dalle Edizioni d'Arte "A la chance du bibliophile" di Milano nel 1955. È sepolto presso il Cimitero Maggiore di Milano. Circa 350 dei suoi cartelloni pubblicitari fanno parte della Raccolta Salce, conservata presso il Museo civico Luigi Bailo di Treviso.



Hitler in Coburg 1922-1932

Raro "tinnie" commemorativo della "Battaglia di Coburgo" del 14-15 ottobre 1922.Realizzato in lamierino leggero, ha mantenuto tutta la sua vernice originale. A forma di scudo, misura 50 mm di altezza e 33 mm di larghezza. Originariamente confinate a Monaco, le SA fecero la loro prima importante spedizione fuori dalla citta' quando, il 14 e 15 ottobre 1922 parteciparono ad una "Giornata Tedesca" a Coburgo. Il borgomastro della citta' informo' Hitler, che guidava la spedizione, che non avrebbero potuto sfilare all'interno della citta' perche' questa era controllata da gruppi comunisti. Hitler rigetto' questo invito e le SA entrarono in citta' a bandiere spiegate. Immediatamente si accese una furiosa battaglia tra le opposte fazioni. Gli 800 uomini presenti delle SA, quasi l'intera compagnia delle Sturmabteilung, riuscirono a rompere l'assedio del Fronte rosso e il resoconto che la stampa fece dell'accaduto fece si' che "La battaglia di Coburgo" e la vittoria di Hitler e delle SA lo resero noto al grande pubblico. Questa vittoria venne commemorata ufficialmente 10 anni dopo con l'istituzione di un distintivo ufficiale riservato ai partecipanti alla manifestazione, oggi pressocche' introvabile e del quale questo rappresenta la versione "comune".La città di Coburgo nel 1932 sarà la prima città in Germania a dare la cittadinanza onoraria ad Adolf Hitler.


Distintivo Primogenito Marcia su ROMA

Raro distintivo del primissimo periodo fascista con i colori giallo-rossi per la commemorazione della marcia su Roma..Smalti perfetti..