mercoledì 12 settembre 2018

Teschio da Squadrista

Oggi vi propongo questo bel teschio vissuto e appartenuto sicuramente a uno squadrista della prima ora..Simbolo mistico in onore ai caduti e nel vagheggiamento della bella morte,il teschio è sempre presente nei vessilli,nei baveri,o sui nastrini delle medaglie..un pezzo di storia del fascismo italiano.


sabato 8 settembre 2018

Rombo da Squadrista (Picchiani & Barlacchi)

Questo distintivo appartiene al primissimo periodo del Movimento Fascista,misura 15mm di altezza a piedino posteriore come attacco.Sul retro è marcato dalla nota ditta "Picchiani & Barlacchi" di Firenze.. Smalto purtroppo con qualche difetto come da foto,fabbricante non comune..


Partito Nazionale Fascista Carrara

Medaglia commemorativa del P.N.F. di Carrara che in data 13 maggio costituì ufficialmente il Fascio di combattimento retto da alcuni reduci fiumani tra cui Renato Ricci.Sempre in quella data,la sera del 13 maggio 1921, in Piazza Vittorio Emanuele a Marina di Carrara si stava per tenere un comizio elettorale indetto dal “Blocco Nazionale” di Carrara. Principale oratore l’ex combattente Avv. Bernardo Pocherra, futuro segretario federale del Partito Nazionale Fascista per la medesima città. Considerato il clima incandescente che aveva accompagnato la campagna elettorale anche in quella zona, il principale schieramento politico, il Partito Repubblicano (di cui la città era una roccaforte) era giunto sul posto “in forze” . Per contrastare la forte ostilità degli avversari, ma soprattutto per proteggere il leader politico che di lì a poco avrebbe preso la parola, si presentarono, a bordo di un camion, 17 giovani fascisti, che si suddivisero, posizionandosi parte sotto il palco, parte su Viale XX Settembre all’altezza di Corso Umberto I°. Il servizio d’ordine pubblico era assicurato dai Carabinieri, ma anche dalla Guardia di Finanza, presente con il Comandante della locale Brigata, Brigadiere Giuseppe Caragnano ed alcuni finanzieri. Appena presa la parola, l’Avv. Pocherra fu subito interrotto da un insistente mormorio prodotto dalla massa di repubblicani (fra i quali si erano mischiati anche alcuni anarchici e comunisti), preventivamente posizionatasi sulla piazza al fine di creare confusione. Un gruppo di loro, spostandosi verso il camion dei fascisti, con la chiara intenzione di esasperare gli animi, iniziò a gridare a squarciagola, sfidando apertamente alcuni dei fascisti che, trovandosi vicino all’oratore, si erano mossi per far cessare il mormorio ed assicurare così il seguito del comizio. Ad un certo punto un individuo, rimasto sconosciuto anche in seguito alle indagini giudiziarie, da dietro la Chiesa principale, sparò alcuni colpi di pistola in direzione del palco, quasi certamente per attentare alla vita del Pocherra. Uno dei proiettili colpì invece alla testa il Brigadiere Caragnano, che nel frattempo si era portato vicino al camion per sorvegliare le mosse dei manifestanti. Alla vista del caduto, alcuni fascisti corsero subito in suo aiuto, mentre altri furono inevitabilmente coinvolti in un vero e proprio tumulto popolare che impegnò entrambi gli schieramenti. I fascisti carraresi reagirono quindi all’aggressione, sparando anch’essi contro gli avversari. Lo scontro fu davvero violento.Con molta fatica Piazza Vittorio Emanuele fu sgomberata ed a terra fu rinvenuto un morto, identificato per il marinaio Gino Bertolini, il quale, almeno secondo i giornali, sarebbe appartenuto al Partito Comunista. Ristabilita la calma, mentre i numerosi i feriti venivano condotti in ospedale, le Forze dell’Ordine operarono numerosi arresti, fra i quali quello di Ciro Dinucci, consigliere repubblicano al Comune di Marina di Massa, trovato in possesso di armi non denunciate.Anni dopo,ovvero il 13 maggio del 1923, nella piazza che ne aveva visto la morte, nel corso di una solenne cerimonia alla quale presero parte autorità civili e militari ma soprattutto l’intera cittadinanza di Marina di Carrara, fu inaugurata in suo onore (Caragnano) una lapide in marmo. Lo stesso P.N.F. volle onorare il finanziere caduto vittima del dovere, attribuendogli la qualifica di “Martire Fascista”, della quale abbiamo rintracciato la seguente motivazione: “Comandante della Brigata di Marina di Carrara, fu richiesto dalle Autorità del luogo di concorrere al servizio d’ordine pubblico durante un comizio elettorale. Accorso per proteggere dalle violenze alcuni pochi giovani animosi fascisti della prima ora, venne colpito a morte da un colpo d’arma da fuoco sparatogli dai comunisti. 13 maggio 1921”.


sabato 1 settembre 2018

Parteiabzeichen N.S.D.A.P. (75) Transitorio

Un esemplare a dir poco in condizioni superlative,smalti perfetti con nessun difetto,di dimensioni piccole (18mm) che lo rende ancor più raro,con il numero di transizione 75 che ne indica il noto costruttore "Otto Schickle",Pforzheim.Un distintivo stupendo che mantiene intatto ancora tutto il suo splendore!


Lamierino effige B.Mussolini Feroci 0.2

Lamierino molto raro marcato  "Feroci" di Firenze,di piccole dimensioni e di grande fragilità..Un esempio di meraviglia Italiana in pochi millimetri,è il primo che vedo e forse l'unico..Le immagini sottostanti parlano da sole.