martedì 19 giugno 2012

Tessera "Reichskolonialbund"





Tessera di appartenenza al Reichskolonialbund (corpo collettivo che ha assorbito tutte le organizzazioni coloniali tedesche durante il periodo del terzo reich,condotto da Franz Ritter von Epp,è stato attivo dal 1936 al 1943..)...Lo scopo del Reichskolonialbund è stato quello di recuperare le colonie d'oltremare, che la Germania aveva perso a seguito del Trattato di Versailles alla fine della prima guerra mondiale . Al fine di ampliare le sue organizzazioni precursore giocato sul sentimento, condiviso dalla maggior parte dei tedeschi, che la Germania era stata umiliata dal trattato di Versailles.I primi sforzi a sostegno  per una ri-creazione di un impero coloniale tedesco in Germania può essere fatta risalire al 1923. Come risultato una serie di organizzazioni pro-coloniali, supportata da entrambi i conservatori di mentalità e dei nazionalisti tedeschi, sono stati istituiti in diverse parti della Germania.  Fondata nel 1925, il gruppo più importante è stata la Reichsarbeitsgemeinschaft Koloniale (KORAG). Questa organizzazione, insieme ad altri gruppi, ha portato alla fondazione preliminare del Reichskolonialbund  nel 1933.  La struttura è stata realizzata in due fasi, la seconda essendo sua costituzione (Gliederung) nel partito nazista; come riferimento di risultati ci sono due anni diversi per la fondazione nazista del  Reichskolonialbund  il 1933 e il 1936.Istituito il 13 giugno del 1936 dall'ex governatore "Heinrich Schnee",e sciolto con decreto del Fuhrer nel 1943....

martedì 12 giugno 2012

Medaglia Commemorativa al Monumento del Milite Ignoto




Medaglia commemorativa al "Monumento" dell'Ignoto Milite,marcata dal noto fabbricante "Johnson"..La tomba del Milite Ignoto è una tomba che contiene i resti di un militare morto in guerra, il cui corpo non è stato identificato e che si pensa non potrà mai essere identificato. È una tomba simbolica che rappresenta tutti coloro che sono morti in un conflitto e che non sono mai stati identificati. La pratica di avere una tomba del milite ignoto si è diffusa soprattutto dopo la prima guerra mondiale, una guerra in cui il numero di corpi non identificati fu enorme. Tombe di questo tipo sono in genere scenario di cerimonie ufficiali in cui, nell'anniversario della fine di una guerra, si commemorano tutti i morti di quella guerra.Nel 1920, l'allora colonnello Giulio Douhet, sulla scorta di analoghe iniziative già attuate in Francia ed in altri Paesi coinvolti nella "Grande Guerra", propose per primo in Italia di onorare i caduti italiani le cui salme non furono identificate con la creazione di un monumento al milite ignoto a Roma.Venne quindi deciso di creare la tomba del Milite Ignoto nel complesso monumentale del Vittoriano in piazza Venezia, Roma. Sotto la statua della dea Roma, sarebbe stata tumulata la salma di un soldato italiano sconosciuto, selezionata tra quelle dei caduti della Prima guerra mondiale. La scelta venne affidata a Maria Bergamas, madre del volontario irredento Antonio Bergamas che aveva disertato dall'esercito austriaco per unirsi a quello italiano ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo fosse ritrovato. Il 26 ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, Maria scelse il corpo di un soldato tra undici altre salme di caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del fronte. La donna venne posta di fronte a undici bare allineate, e dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire nella ricognizione e gridando il nome del figlio si accasciò al suolo davanti a una bara, che venne scelta. La bara prescelta fu collocata sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati con la Medaglia d'oro al Valore Militare e più volte feriti, fu deposta in un carro ferroviario appositamente disegnato. Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio romano. Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Roma, passando per Udine, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, Chiusi, Orvieto a velocità moderatissima in modo che presso ciascuna stazione la popolazione avesse modo di onorare il caduto simbolo. Furono molti gli Italiani che attesero, a volte anche per ore, il passaggio del convoglio al fine di poter rendere onore al caduto. Il treno infatti si fermò praticamente in tutte le stazioni. La cerimonia ebbe il suo epilogo nella capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, con il Re Vittorio Emanuele III d'Italia in testa, e le bandiere di tutti i reggimenti mossero incontro al Milite Ignoto, che da un gruppo di decorati di medaglia d'oro fu portato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La salma venne posta nel monumento il 4 novembre 1921; L'epigrafe riporta la scritta Ignoto militi e le date MCMXV (1915) e MCMXVIII (1918), gli anni di inizio e fine del conflitto. Nel corso degli anni 30 il feretro del Milite Ignoto venne traslato nella cripta interna del Vittoriano denominata sacello del Milite Ignoto dove tutt'ora si trova. Parti della cripta e del sepolcro sono realizzate con materiali lapidei provenienti dalle montagne teatro degli scontri della prima guerra mondiale (tra cui il Grappa e il Carso). Nel 2011, dal 29 ottobre al 2 novembre, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e del novantesimo anniversario della traslazione della salma da Aquileia a Roma, vi fu la rievocazione storica del viaggio in treno.

martedì 5 giugno 2012

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lunedì 4 giugno 2012

Medaglia commemorativa per le Operazioni Militari in Africa Orientale







Medaglia commemorativa delle operazioni in Africa Orientale 1935-1936, comunemente conosciuta con la terminologia "con gladio romano",Istituita con R.D. 27-4-1936 n. 1150, era prevista "con gladio romano" sul nastro per militari e civili inquadrati che presero parte alla campagna in A.O. e "senza gladio" per coloro che abbiano efficacemente contribuito alla preparazione e all'organizzazione delle operazioni militari. Con successivo decreto n. 1584 venne abrogata la concessione "con gladio romano" che venne ripristinata il 10-5-1937 con R.D. n. 2463 limitatamente a coloro che avevano maturato un periodo di almeno due mesi in Africa o riportato ferite e menomazioni per causa di servizio o conseguito decorazioni al V.M. La medaglia in bronzo presenta sul dritto l'effige del Re volta a sinistra contornata dalla scritta "VITT-EM-III-RE-D'ITALIA-IMP-DI-ETIOPIA". In basso il conio della "zecca coronata" sovrastante il nome del fabbricante, su concessione della Zecca, "G.ROMAGNOLI". Sul rovescio Fascio Littorio in palo a sinistra con sullo sfondo, panorama etiopico con l'Amba Alagi. In basso il motto "Molti Nemici Molto Onore" a firma di Mussolini. Sotto al fascio il nome dello scultore ( poco leggibile ) F. Perrone.L’Africa Orientale Italiana, che comprendeva tutto il territorio sotto il dominio italiano fra il Mar Rosso e l’Oceano Indiano, era governata da un Governatore Generale, che aveva il titolo di Vice Re d’Etiopia e sede in Addis Abeba. Intorno ad Addis Abeba si stendeva un Governatorato che dipendeva direttamente dal Governatore Generale. Il resto del dominio italiano dell’A.O.I. era diviso in 5 Governi: Eritrea (che corrispondeva all’antica Colonia Eritrea con l’aggiunta del Tigrai, della Dancalia e dell’Aussa, e che aveva per capoluogo Asmara); Amara, con capoluogo Gondar; Galla e Sidama, con capoluogo Gimma; Harar, con capoluogo Harar; Somalia Italiana, che aveva per capoluogo Mogadiscio e comprendeva l'aggiunta dell’Ogaden. A capo di ciascuno di ciascuno di questi Governi, a cui veniva consentita una notevole autonomia, era posto un Governatore.