domenica 24 febbraio 2013

Medaglia Ricordo "Giulio Giordani"






La strage di Palazzo d'Accursio, avvenuta il 21 novembre 1920 a Bologna, fu la conseguenza degli scontri che si scatenarono in Piazza Maggiore tra squadristi, Guardie Rosse e Guardie Regie, durante i festeggiamenti per l'insediamento della nuova Giunta comunale presieduta dal socialista massimalista Ennio Gnudi. Tra i sostenitori socialisti, furono uccise dieci persone che si erano rifugiate nel cortile del palazzo, dove furono colpite sia dai colpi di arma da fuoco delle Guardie Regie e dei fascisti, sia dalle bombe a mano che vennero lanciate dalle finestre del palazzo dalle Guardie Rosse che scambiarono la folla in cerca di rifugio per fascisti.All'interno della sala del consiglio fu ucciso il consigliere liberale Giulio Giordani, del cui omicidio vennero accusati i socialisti (l'autore materiale di tale omicidio non fu mai identificato, ma vennero punite complicità), il consiglio comunale fu sciolto e l'amministrazione retta da un commissario prefettizio. Proprio l'insediamento della nuova giunta fu la causa scatenante dell'azione dei fascisti, che non intendevano tollerare l'esposizione della bandiera rossa al posto del Tricolore italiano sul palazzo comunale. Il ruolo dei cordoni di forze dell'ordine che avrebbero dovuto separare le due fazioni, la parte che per prima aprì il fuoco e la sorte del consigliere Giulio Giordani sono tuttora oggetto di interpretazioni e ricostruzioni storiografiche diverse. Secondo lo storico Nazario Sauro Onofri la causa delle morti sarebbe controversa poiché - a parere dello storico - non fu mai stabilito con certezza se esse fossero da ricondursi alle bombe a mano lanciate dalle Guardie Rosse all'interno del Palazzo, oppure ai colpi di arma da fuoco sparati da fascisti e Guardia Regie all'esterno. L'elezione a sindaco di Bologna del socialista Ennio Gnudi venne preceduta dall'amministrazione del primo sindaco socialista della città Francesco Zanardi, appartenente alla corrente massimalista vicina alla posizione di Giacinto Menotti Serrati, che caldeggiava l'adesione del partito all'Internazionale Comunista ed aveva contribuito a creare tensioni tra le classi del proletariato e quelle padronali, a causa di intenti ed interessi apertamente contrapposti. Il 14 ottobre i manifestanti intervenuti ad comizio tenuto da Errico Malatesta e dall'ex sindaco Francesco Zanardi in piazza Umberto I°, diedero vita a un corteo che giunto davanti al carcere cittadino tentò l'assalto. Nacquero scontri a fuoco con le guardie regie di presidio. Nello scontro rimasero uccisi i brigadieri Giuseppe Della Volpe e Salvatore Colamasi e quattro manifestanti tra cui un consigliere comunale socialista. Il giorno 16 ottobre, in occasione dei funerali dei due poliziotti, i fascisti devastarono una libreria gestita da socialisti, mentre il 19 ottobre i socialisti devastarono lo studio di Dino Grandi. Il 4 novembre, anniversario della Vittoria, un gruppo di ufficiali fu assalito dalle Guardie Rosse nei pressi della Camera del Lavoro. Uno degli ufficiali riportò ferite da arma da fuoco. Per rappresaglia i fascisti devastarono la Camera del Lavoro. A questa situazione si aggiungeva la manifesta ostilità che i fascisti avevano espresso a seguito del risultato delle elezioni amministrative: in particolare, nei giorni precedenti, gli squadristi guidati da Leandro Arpinati, futuro podestà di Bologna, avevano espresso la volontà di boicottare la cerimonia di insediamento della Giunta ed allo scopo fecero affluire da Ferrara alcuni reparti di squadristi guidati da Olao Gaggioli, dichiarando che avrebbero in qualunque modo impedito ai socialisti "di issare il loro cencio rosso sul Palazzo Comunale". L'ordine pubblico presentava dunque un quadro di crescente pericolosità, che purtroppo si evidenziò in tutta la sua drammaticità il mattino del 21 novembre.Fin dalle prime ore del mattino si ebbero avvisaglie di una giornata difficile, nonostante fossero state messe in atto dalla Questura del capoluogo misure al fine di evitare incidenti. Una bandiera rossa fatta sventolare sulla Torre degli Asinelli scatenò la reazione delle squadre d'azione. La bandiera rossa fu rapidamente abbattuta dai fascisti[senza fonte] e, mentre all'interno della sala la cerimonia procedeva regolarmente, si ebbero i primi scontri. I fascisti, provenienti dalle vie Rizzoli ed Archiginnasio, tentarono di forzare il cordone predisposto dalla Guardia Regia intorno a Piazza Nettuno ed a Piazza Maggiore sparando i primi colpi di arma da fuoco: la grande massa dei presenti, presa dal panico, si diresse verso l'arco che dava accesso al cortile del Palazzo, ma la Guardie Rosse, temendo un assalto in massa da parte degli squadristi, chiusero il grande portone. La strage si verificò con la deflagrazione di alcune bombe a mano, lanciate dall'interno del palazzo dalle Guardie Rosse, che provocarono la morte di dieci socialisti.Gli avvenimenti che si stavano svolgendo nella piazza ebbero gravi conseguenze anche all'interno della Sala Rossa, dove nel frattempo la cerimonia era stata sospesa: nel caos che si era andato formando le Guardie Rosse spararono all'indirizzo dei consiglieri comunali di minoranza, colpendo il consigliere Giulio Giordani, che morirà poco dopo, e ferendo l'avvocato Cesare Colliva e Biagi. Giulio Giordani sarà considerato il primo grande martire fascista. « Rimessomi a sedere, udii immediatamente i primi spari nell'interno, cui seguirono due diversi movimenti: un primo di pezzi grossi che avevo dinanzi a me- quali Zanardi, Fovel ed altri- che scappavano carponi verso l'uscita laterale al banco del Sindaco, ed un secondo di consiglieri che si alzavano dai loro scanni ed avanzavano verso di noi, mentre dalle due porte laterali al banco del Sindaco sbucavano nell'aula e facevano ressa altri elementi estranei al Consiglio, che io avevo visto nelle antisale. Contro di noi si gridava:"Siete voi che ammazzate il popolo in piazza; vi faremo fare la stessa fine!". Intanto venivano sparati contro di noi, da varie direzioni, simultaneamente, numerosi colpi di rivoltella. » Il totale delle vittime della strage di Palazzo d'Accursio ammontò alla fine della giornata ad 11 morti e 58 feriti. Questi i nomi: Giulio Giordani Antonio Amadesi Attilio Bonetti Gilberto Cantieri Enrico Comastri Vittorio Fava Livio Fazzini Marino Lenzi Ettore Masetti Leonilda Orlandi Carolina Zacchi Questa medaglia "piena" di storia e significato veniva "regalata" con l'acquisto di un giornale (Il Progresso) come si vede nella parte posteriore,mentre al davanti si vede il marchio "SJ" Johnson e la foto del martire Giulio Giordani..

venerdì 22 febbraio 2013

"1926-1936 10 JÄHRIGE WIEDERKEHR DES REICHSPARTEITAGES WEIMAR"





 Distintivo commemorativo del decennale della 2° Giornata del Nasdap svoltasi a Weimar in Turingia il 4 luglio 1926 dopo tre anni dal primo congresso svoltosi a Monaco di Baviera nel 1923 prima del fallito Putsch del Novembre. Il 28 gennaio 1923 6000 nuove reclute delle SA sfilarono davanti ad Hitler che conferi' le insegne ai primi quattro reggimenti completi delle SA chiamati Munchen, Munchen II, Nurnberg e Landshut. Il 9 novembre il fallito Putsch di Monaco porto' Hitler nel carcere di Landsberg e il NSDAP fuori legge. Al suo rilascio dalla prigione , il 20 dicembre 1924, Hitler comincio' a ricostruire il partito e nel febbraio 1925 il NSDAP era ricostituito e le SA riattivate anche se l'unico land tedesco in cui Hitler poteva parlare era quello della Turingia. Per questo motivo il secondo congresso della storia del partito si tenne a Weimar nel luglio 1926. Dieci anni dopo venne stampato questo distintivo commemorativo in lamierino di ottone. Sul fronte e' raffigurata la bandiera della Standarte "Thuringen" con le date "1926" e "1936" ai due lati e tutt'intorno la frase "10 JAHRIGE WIEDERKEHR DES REICHSPARTEITAGES WEIMAR" ( Decennale commemorativo del Congresso del Nsdap a Weimer ). Sul retro il marchio del fabbricante "G. DANNER MUHLHAUSEN THÜR" e lo spillo orizzontale. Il distintivo ha un diametro di 48 mm.

sabato 16 febbraio 2013

Libro Fotografico Ufficiale del "Reichsparteitag Nurnberg 1933"










Fantastico libro relativo alle "Reichsparteitage" ( Giornate Nazionali del Nsdap ) che si svolsero a Norimberga dal 30 agosto al 3 settembre 1933 e che costituirono la prima grande manifestazione nazionale del partito dopo l'ascesa al potere avvenuta con la nomina di Hitler a Cancelliere del Reich il 30 gennaio 1933, l'incendio del Reichstag del 27 febbraio, le elezioni del 5 marzo e l'assunzione dei pieni poteri da parte di Hitler il 23 marzo 1933. Questa manifestazione fu l'occasione per esaltare la definitiva vittoria del movimento nazista in Germania e comunicare al mondo il nuovo corso tedesco. Le "Parteitag" ( Giornate del partito) si erano svolte dal 1923 fino al 1932 ( con la sola eccezione del 1924 e 1925 quando il partito era stato sciolto dopo il fallito Putsch di Monaco ) a Norimberga, città simbolo del nazismo per la sua collocazione proprio al centro della Germania. Ogni anno avevano un tema diverso: il 1923 fu il "Primo Congresso del Partito", il 1926 fu "Il Congresso di Rifondazione" e il 1927 "Le Giornate del Risveglio". Nel 1933 il nome cambiò da "Parteitag" a "Reichsparteitage des deutschen Volks" ( Giornate nazionali del Partito del Popolo Tedesco ) e il tema fu "Le Giornate della Vittoria". La gigantesca scenografia dell'evento venne curata personalmente da Albert Speer, destinato a diventare l'Architetto del Reich, e il film che ne ritraeva i momenti più significativi venne girato da Leni Riefenstahl che lo intitolò "Der Sieg des Glaubens" ( La Vittoria del Fato ).Vennero naturalmente pubblicati due tipi di libri semiufficiali per l'occasione: quello con la copertina rossa, edito dal Nsdap, che conteneva tutti i discorsi tenuti durante la manifestazione e quello con la copertina verde/blu, come questo esemplare, pubblicato a cura di Julius Streicher, il Gauleiter di Norimberga che curava soprattutto gli aspetti fotografici delle giornate e dei principali personaggi del partito. In aggiunta Heinrich Hoffmann, il fotografo personale del Fuehrer, pubblicò un volume fotografico per commemorare ciascuna manifestazione svoltasi a Norimberga.Questo volume, edito da a cura di Julius Streicher, del quale presenta in apertura uno scritto manuale di introduzione, contiene centinaia di foto scattate durante le tre giornate dell'evento e 16 grandi foto a tutta pagina dei principali esponenti del Nsdap a incominciare da Hitler, proseguendo con Hess, Goering, Streicher, Rosenberg, Goebbels,Rohm, ecc...Posto alcune delle foto presenti nel libro per rendere l'idea della sua bellezza storica..

mercoledì 13 febbraio 2013

Eisernes Kreuz 2a Klasse marcata "L/11"







Bellissimo esemplare originale in ottimo stato di conservazione della piu’ famosa decorazione tedesca: la Croce di Ferro di 2.da classe del 1939 ( Eisernes Kreuz 2.Klasse 1939 ). Misura 43,58 x 43,67 mm per lato, sul dritto e’ riprodotta una svastica centrale e l'anno 1939 in basso. Il rovescio e’ liscio eccetto che per l'indicazione dell'anno di creazione dell'onoreficienza, il 1813, sul braccio inferiore. E' completa del suo nastro originale d'epoca. Il peso è di 18,70 gr. E’ costruita in tre pezzi: una lastra sottile di ferro centrale, decorata, sabbiata e quindi ricoperta di una lacca nera ad olio e cotta al forno con un processo chiamato “smaltatura a fuoco” e due bordi esterni di “argento tedesco” (Neusilber) saldati insieme cosi’ da lasciare visibile solo una sottilissima linea di congiunzione che ,oggi, ne attesta l'originalita’ insieme con la larghezza della svastica e il numero di linee dorate su ogni bordo affilato. La croce è magnetica come si può facilmente constatare avvicinandola ad una calamita. E' marcata "L/11" sull'anello che sta ad indicare il famoso fabbricante "Wilhelm Deumer " di Ludenscheid, uno dei più prestigiosi del Terzo Reich . La Croce di ferro di 2.da Classe veniva indossata solo nel giorno della premiazione. In seguito veniva portato il nastrino con i colori del Terzo Reich: bianco,nero e rosso, infilato nell'asola centrale alta della giacca. Il nastrino, assolutamente originale dell’epoca, porta i segni del tempo ed e' giustamente corto in quanto la parte mancante e' stata utilizzata per il motivo sopra descritto. Ne garantisco l'assoluta originalità senza limitazioni di tempo. La Croce di Ferro è forse la più conosciuta e storicamente ricca delle decorazioni tedesche. La sua tradizione inizia quando, nel 1813, il Re Federico Guglielmo III di Prussia, la istituì durante la Guerra di Liberazione contro Napoleone. Benchè fosse una decorazione di campagna militare, essa fu nuovamente istituita nel 1870 durante la guerra franco-prussiana e di nuovo nel 1914 per la Prima Guerra Mondiale. La sconfitta della Germania in questa guerra non riuscì a diminuire l'orgoglio nazionale e la Croce di Ferro continuò ad essere un simbolo di prestigio tra le due guerre. Con la fine della monarchia e l'abdicazione del Kaiser il 9 novembre 1919, cesso' il conferimento ufficiale di decorazioni realtive all prima guerra mondiale, anche se la Croce di Ferro e il Distintivo per Ferite furono conferiti anche retrospettivamente fino al 1925. Hitler, che aveva ricevuto al Croce di Ferro di prima classe per la sua attivita' di portaordini sul fronte occidentale e della quale andava cosi' fiero da esibirla su tutte le sue divise insieme al solo Distintivo nero per Ferita, restitui' la Croce di Ferro il 1 settembre 1939 creando, oltre alle versioni di 1° e 2° classe, una nuova e piu' importante decorazione: la "Ritterkreuz" o Croce di Cavaliere che aveva dimensioni leggermente superiori.

sabato 9 febbraio 2013

Aquila del "Nationalsozialistischer Reichsbund für Leibesübungen "






Il Nationalsozialistische Reichsbund für Leibesübungen (NSRL) era l'associazione dello sport durante gli anni del terzo reich,tradotta letteralmente come Federazione per l'educazione fisica..Dopo la salita al potere del Nazional socialismo nel 1933,non solo i partiti e i sindacati furono sciolti e banditi,ma anche tutte le federazioni sportive di orientamento politico diverso dal Nazismo.Fondato il 27 luglio 1934,a poco a poco assoggettò quasi tutte le federazioni sportive diventando una "branchia" specializzata nel NSRL. I presidenti del comitato olimpico tedesco, furono :

-  1933-1943   Hans von Tschammer
-  1943-1944   Arno Breitmeyer
-  1944-45   Karl Ritter von Halt

martedì 5 febbraio 2013

Distintivi Italia-Spagna 1936






Bellissimi  distintivi in ottone smaltato realizzati uno da F.lli Lorioli probabilmente nel 1936 o negli anni immediatamente successivi,l'altro non marcato,anonimo. Il distintivo veniva indossato all'occhiello della giacca per propagandare l'intervento italiano nella guerra civile spagnola. Sul fronte infatti sono riprodotti i colori dei due paesi sovrastati da un fascio dorato al centro. Il distintivi misurano circa 22 mm di lunghezza e sono in eccezionali condizioni di conservazione.Da notare che nel distintivo non marcato,il fascio è "corto",ne fa cosi una variante molto ricercata fra i collezionisti..

venerdì 1 febbraio 2013

Distintivo RAD





Il Reichsarbeitsdienst (abbreviato come RAD) fu un corpo ausiliario che fornì supporto alla Wehrmacht tedesca durante la seconda guerra mondiale. Il RAD venne classificato come Wehrmachtsgefolge ("Forze Ausiliarie Armate"). Forze con tale status pur non essendo parte delle Forze Armate stesse, fornivano un supporto vitale tale da essere protette dalla convenzione di Ginevra. Alcune, RAD incluso furono militarizzate. Il RAD venne formato nel luglio 1934 come servizio lavorativo ufficiale di stato. Fu un amalgama di molti organizzazioni lavorative formate in Germania durante gli anni venti. Ai suoi membri era richiesto di prestare servizio per diversi progetti di costruzione civici, militari e di agricoli. Per tutta la sua esistenza il suo leader fu Konstantin Hierl.Il RAD venne diviso in due sezioni principali Reichsarbeitsdienst Männer (RAD/M) per gli uomini e Reichsarbeitdienst der weiblichen Jugend (RAD/wJ) per le donne. Il RAD venne organizzato in 40 distretti chiamati Arbeitsgau ("Distretti lavorativi divisionali"). A capo di ogni distretto c'era un ufficiale con del personale e una Wachkompanie (Compagnia di Guardia). Al comando di ogni distretto c'erano da sei a otto Arbeitsgruppen ("Gruppi lavorativi"), formazioni delle dimensioni di un battaglione, circa 1200-1800 uomini. Questi gruppi erano a loro volta divisi in sei RAD-Abteilung delle dimensioni di compagnie. A ogni membro veniva fornita una vanga e una bicicletta. Il simbolo del RAD, una mostrina a forma di una lama di vanga puntata verso il basso, era presente sulla spalla sinistra di tutte le uniformi o cappotti indossati dal personale.All'inizio della guerra, durante le campagne occidentali e di Norvegia, centinaia di unità del RAD furono impegnate nel fornire alle truppe di prima linea cibo e munizioni, riparare le strade danneggiate e costruire campi di atterraggio. Durante tutta la guerra il RAD fu coinvolto in molti progetti, sue unità costruirono fortificazioni costiere (molti suoi uomini lavorarono sul Vallo Atlantico), piazzarono campi minati, fornirono guarnigioni per fortificazioni e aiutarono nella sorveglianza di punti vitali e di prigionieri. Il ruolo del RAD non fu limitato a ruoli puramente di supporto al compattimento. Centinaia di sue unità furono addestrate come unità antiaeree e piazzate in come Batterie Antiaeree RAD. Diverse combatterono sul fronte orientale come fanteria. Man mano che le difese tedesche crollarono sempre più sue unità furono impegnate in combattimento. Nei mesi finali della guerra gli uomini del RAD componevano 6 unità maggiori di prima linea, che affrontarono duri combattimenti.