sabato 10 agosto 2019

Cartolina Tripartito (Boccasile)

Rara cartolina del tripartito realizzata dai disegni di "L.Boccasile",viaggiata..Gino Boccasile, all'anagrafe Luigi Boccasile (Bari, 14 luglio 1901 – Milano, 10 maggio 1952), è stato un illustratore, pubblicitario e pittore italiano.Boccasile nasce nel centro di Bari (in via Quintino Sella), il 14 luglio 1901. Il padre Angelo Antonio Boccasile era un commerciante di vini che in seguito aprì una rappresentanza di profumi e cosmetici, la madre Antonia Ficarella era casalinga. La prima giovinezza dell'artista è segnata da un terribile episodio: la perdita di un occhio a causa di uno schizzo di calce viva.Alla morte del padre, Boccasile si trasferisce a Milano. Dopo un primo periodo di difficoltà economiche e incertezze di carriera, durante il quale per sopravvivere allestiva piccole vetrine dove esponeva statuine di figure contadine da lui fabbricate e dipinte a mano, decise di intraprendere una vera e propria carriera artistica orientandosi nel settore della pubblicità per immagini. Inizia a collaborare con lo studio grafico di Achille Luciano Mauzan, comincia a disegnare anche figurini e modelli d'abiti da donna. Subito impone il suo stile personalissimo: le vetrine che espongono i suoi lavori sono affollate dalle signore che ne decretano successo e notorietà.Durante la Seconda guerra mondiale, complice il Ministero della Guerra che lo designa grafico propagandista, la sua opera si orienta verso la propaganda bellica: si dedica all'esaltazione dei combattenti, delle armi, delle gesta italiane. Dalle vittorie iniziali alle prime dure sconfitte: la resa del Duca d'Aosta, seppure con l'onore delle armi, dopo un'eroica resistenza all'Amba Alagi pone fine all'occupazione italiana dell'Etiopia, e Boccasile gli dedica il manifesto Ritorneremo. Nel 1942 viene pubblicata una serie di dodici cartoline a firma Boccasile, che descrivono le atrocità dei bolscevichi e le sofferenze del popolo russo oppresso dal regime comunista.Dopo l'8 settembre 1943 aderisce alla Repubblica Sociale Italiana di cui cura i manifesti di propaganda. Viene nominato tenente della 29 divisione granatieri delle SS italiane e continua incessantemente a produrre manifesti che celebrano il regime fascista repubblicano e la fedeltà all'alleanza con la Germania. L'odio cresce e la guerra civile divampa: Boccasile non ammorbidisce le sue posizioni politiche ma anzi le radicalizza. I suoi manifesti parlano da soli: «nessuna pietà per traditori e ribelli», «resistenza armata all'invasore anglo-americano unico mezzo per riscattare l'onore dell'Italia infangato dal tradimento». Sembra che sia lo stesso Mussolini a volerlo al suo fianco negli anni della Repubblica Sociale Italiana. In questo periodo i suoi manifesti diventano celebri icone per lo stato fascista che continuava a combattere a fianco dei tedeschi. Si racconta che il disegnatore abbia lavorato fino all'ultimo, con i militi della SS italiana che facevano la guardia intorno alla stanza in cui elaborava i suoi progetti.Alla Liberazione, viene incarcerato per collaborazionismo. Assolto per non aver commesso reati, resta emarginato per qualche mese perché molti potenziali clienti lo ritengono troppo compromesso. Riprende la sua attività dal 1946 soprattutto con la grafica pubblicitaria cambiando leggermente stile. Disegna alcune cartoline per il nuovo MSI e per associazioni degli ex combattenti, ma anche disegni erotici molto espliciti per un editore inglese e per l'editore francese Lisieux per il quale illustra “Teofilo il satiro”.Dal 1947, dopo aver avviato una sua agenzia di grafica, i suoi disegni invadono nuovamente i muri delle città e delle campagne con le pubblicità di quei giorni..Muore a Milano il 10 maggio 1952, per un attacco di pleurite, mentre sta illustrando Il Decamerone del Boccaccio (tempera su cartoncino) nel quale lascerà incompiute 101 tavole a colori. Il Decamerone è la sua ultima opera. Verrà completata con tavole di Rino Albertarelli, Guido Bertoletti, Giorgio De Gaspari e Walter Molino e sarà pubblicata dalle Edizioni d'Arte "A la chance du bibliophile" di Milano nel 1955. È sepolto presso il Cimitero Maggiore di Milano. Circa 350 dei suoi cartelloni pubblicitari fanno parte della Raccolta Salce, conservata presso il Museo civico Luigi Bailo di Treviso.



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