lunedì 4 gennaio 2016

Ventennale Marcia su Roma (Zama)

Medaglia in zama coniata dalla zecca Lorioli di Milano e disegnata da P.Morbiducci per commemorare il ventennale del Partito Nazionale Fascista. Sul fronte la scritta "VENTENNALE DELL'ERA FASCISTA" sopra al busto di Mussolini volto a sinistra in uniforme da Maresciallo dell'Impero con berretto. A sinistra la data "1922 - I° E.F." e a destra "1942 - XX° E.F.", entrambe su due righe. Sotto, tra ramo di alloro e quercia "BENITO MUSSOLINI DUCE" e la firma dello scultore "P.Morbiducci". Sul retro la Vittoria alata di fronte con spada che spezza una catena e la falce e martello. A destra in alto un fascio littorio seguito dalla frase ".. OGGI N ON CI SAREBBE LA MARCIA SU MOSCA SE VENTI ANNI PRIMA NON CI FOSSE STATA LA MARCIA SU ROMA" su sei righe e con una "M" calligrafica. A sinistra in basso il nome della zecca "LORIOLI". Un esemplare identico della medaglia da tavolo è pubblicato a pagina 95 del 2° volume della triologia dell'iconografia mussoliniana "Ieri ho visto il Duce" di Maffei, Raspagni e Sparacino.Publio Morbiducci (Roma, 28 agosto 1889 – Roma, 31 marzo 1963), artista romano noto soprattutto per la statua del "Bersagliere" a Porta Pia. Seguace di Cambellotti e Romagnoli, giovane aiuto di Zanelli nel fregio dell’Altare della Patria, negli anni tra le due guerre realizza in marmo e bronzo monumenti a giovani eroi (marinai, soldati e atleti). A Roma esegue anche opere di decorazione architettonica e di arredo urbano, tra cui la fontana del Viminale. All’EUR, oltre ai Dioscuri che affiancano il Palazzo della Civiltà e del Lavoro, scolpisce un gigantesco bassorilievo dove si racconta la storia di Roma dalla fondazione al fascismo. Pittore per una breve stagione nel clima della secessione romana, si dedica al disegno e alla xilografia per tutta la vita, collaborando per molti anni con la rivista "L’Eroica" e con le sue iniziative editoriali sul tema del sacrificio nella trincea. Autore di centinaia di medaglie e distintivi, è considerato un innovatore della tradizione numismatica. Nella moneta da 2 lire del 1923 codifica il logo del fascio. Nel dopoguerra abbandona la monumentalità per una ricerca più sommessa nell’universo del mito e dell’arte sacra. In campo grafico elabora manifesti, cartoline e numerosi ex libris.


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