mercoledì 5 marzo 2014

Berghof

Il Berghof era la casa di Adolf Hitler nell'Obersalzberg delle Alpi Salisburghesi vicino Berchtesgaden nella Germania meridionale in Baviera, a una ventina di chilometri da Salisburgo in Austria.Il Berghof era inizialmente una piccola casa di vacanza, chiamata Haus Wachenfeld. Fu costruita da un uomo d'affari di Buxtehude, Otto Winter. Morto Otto Winter la vedova affittò la casa a Hitler per 100 Reichsmark nel 1928. Nel 1933 Hitler riuscì ad acquistare la casa grazie alle vendite di Mein Kampf. Il luogo, molto scenografico, si trova in un punto dove sembra che il Königssee sia vicinissimo, ed è situato sulla stessa montagna che ospita il Kehlsteinhaus, o Nido d'Aquila, che fu raramente visitato da Hitler a causa della sua paura per l'altitudine. Molte case di montagna furono costruite nelle vicinanze dai gerarchi nazisti (con edifici annessi per il loro personale e la loro sicurezza). Il piccolo chalet fu ricostruito e continuamente ampliato fino alla fine della guerra. Fu aggiunta una grande terrazza, venne decorato in stile rustico alpino e la sala da pranzo fu rivestita di pino cembro. Nella grande sala furono dipinte finte finestre con immagini dei paesi della patria di Hitler, la nativa Austria. Esaminando un film muto fatto dall'amante di Hitler, Eva Braun e riguardante un loro colloquio al Berghof, nel 2006 grazie ad un software per il riconoscimento del labiale si sono identificate molte parti della conversazione. Il Berghof è stato visitato da Albert Speer, Heinrich Himmler, Joachim von Ribbentrop, Joseph Goebbels, Karl Wolff, Reinhard Heydrich, da Galeazzo Ciano e anche da Mussolini.Il motivo di tanta passione era d’altronde facilmente intuibile in quanto il Berghof era realmente situato in una posizione invidiabile dalla quale, dall’enorme terrazzo o dalla finestra-vetrata posta all’estremità del salone interno, si poteva godere un panorama mozzafiato; proprio il grande salone era arredato lussuosamente con arazzi e quadri di valore; Hitler era inoltre in possesso di una testa bronzea di Wagner,scolpita dallo scultore Breker e di numerosi dischi del grande autore, riposti su mobili monumentali, ove facevano bella mostra vasi d’argento massiccio e servizi in porcellana di Dresda; nella parte più bassa del salone, cui si accedeva scendendo tre gradini, si poteva invece ammirare un camino bavarese in maiolica, mentre 5 grandi poltrone erano poste intorno ad un tavolo di cristallo; senza dimenticare i numerosi libri di astrologia, che il fuhrer leggeva ed interrogava, confermando gli oscuri legami del nazional-socialismo, con il tenebroso mondo dell’occulto.Le stanze del fuhrer e di Eva Braun, divise da un lussuoso bagno, erano notevolmente più grandi e spaziose delle 14 riservate agli ospiti, situate nell’ultimo piano della villa e in cui campeggiava, onnipresente, il ritratto del leader nazista; tutti coloro che avevano l’onore di essere ricevuti al Berghof dovevano inoltre attenersi a rigide norme comportamentali, elencate su un foglio appositamente consegnato.Il Berghof venne poi bombardato il 25 aprile 1945 da trecento bombardieri inglesi e definitivamente spianato nel 1956; si voleva in questo modo impedire che quel posto da sogno, potesse in futuro divenire meta di nostalgici pellegrinaggi; scomparve in questa maniera il luogo più caro ad Hitler, il suo angolo di paradiso, posto nella magica cornice delle alpi bavaresi, la cui calma, la cui quiete non fu comunque in grado di impedire l’ emanazione di ordini destinati a tramutare in un incubo la vita di decine di migliaia di persone e a dare avvio ad una tragica spirale di morte e violenza.Le prime truppe alleate arrivate al Berghof furono la 3rd Infantry Division statunitense che conquistò Berchtesgaden e il Berghof. Quattro giorni dopo arrivò la 2ª Divisione corazzata francese che conquistò il Nido d'Aquila. Il terzo battaglione del 506º Reggimento arrivò a Berchtesgaden da una strada differente e perse alcuni uomini in uno scontro a fuoco con due nazisti che difendevano il Berghof.Da visitare nei paraggi un piccolo museo,lo "Zum Tùrken"(residenza dove alloggiavano le ss di guardia),i bunker..



                                         Ciò che ne rimane..
                                           






                                        Il museo,alcune immagini..




                                            I bunker..



                                             Lo Zum Tùrken


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