domenica 28 luglio 2013

Medaglia Ricordo della Settimana Abruzzese 1923

Giacomo Acerbo (Loreto Aprutino, 25 luglio 1888 – Roma, 9 gennaio 1969) è stato un economista e politico italiano.Figlio di un’antica famiglia appartenente all'alta nobiltà locale, si laureò in Scienze Agrarie a Pisa nel 1912. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu a capo, insieme al fratello Tito, di un folto gruppo di interventisti e volontari. Dalla guerra non tornò vivo suo fratello, al quale Giacomo era molto legato; Tito Acerbo fu insignito di due medaglie d'argento e una d'oro al valor militare. Giacomo invece, decorato con tre medaglie d’argento al valor militare e congedato col grado di capitano, si avviò alla carriera universitaria come assistente di discipline economiche. Contemporaneamente promosse l'Associazione dei combattenti di Teramo e Chieti, che dopo le elezioni del 1919 si staccò dall'Associazione nazionale e costituì il Fascio di combattimento provinciale.Il 18 novembre 1928, in Milano, Giacomo Acerbo sposò Giuseppina Marenghi, appartenente a una delle famiglie milanesi più facoltose dell'epoca e specializzate nell'imprenditoria tessile; testimoni delle nozze furono Francesco Paolo Michetti e Gabriele d'Annunzio.Eletto nel 1921 coi "Blocchi Nazionali", si pose come guida dei conservatori locali e moderatore degli eccessi squadristici. Aderente alla comunione massonica della Gran Loggia di Piazza del Gesù, con Giovanni Giuriati, Giuseppe Ellero e Tito Zaniboni,contribuì al patto di pacificazione con i socialisti, e a novembre fu eletto nel comitato centrale del PNF.Durante la marcia su Roma tenne i contatti con il Quirinale presidiando Montecitorio, su richiesta del presidente della Camera dei deputati Enrico De Nicola, nel timore di azioni squadristiche. Accompagnò poi Mussolini a ricevere dal re l'incarico ministeriale e lo assistette nella formazione del governo, assumendo l'incarico di sottosegretario alla presidenza.Legò il suo nome alla riforma elettorale maggioritaria - la «legge Acerbo» - votata nel novembre 1923. Nuovamente deputato nel 1924 e insignito del titolo di barone dell'Aterno, fu coinvolto marginalmente nelle inchieste sul delitto Matteotti e lasciò il sottosegretariato alla presidenza del consiglio. Nel 1924 istituì la Coppa Acerbo in memoria del fratello Tito. Nel gennaio 1926 fu eletto vicepresidente della Camera dei deputati, carica che detenne sino al 1929. Mininistro dell'Agricoltura e delle Foreste dal 1929 al 1935 si dedicò, tra gli altri, ai progetti di bonifica integrale e di raggiungimento dell'autosufficienza cerealicola. Contribuì con Gabriele d'Annunzio all'istituzione della provincia di Pescara nel gennaio 1927, anno durante il quale ricoprì la carica di Presidente Generale della Croce Rossa Italiana dal 10 febbraio 1927 al 25 aprile 1927. In ambito accademico nel 1926 conseguì, primo in Italia, la libera docenza in Storia dell'agricoltura presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma. Nel 1928 vinse il concorso per la cattedra di Economia e legislazione agraria nel Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Roma, del quale fu Rettore dal 1928 al 1934. Successivamente, divenuto l'Istituto Facoltà di Economia e Commercio, ne fu Preside fino al 28 febbraio 1943. Nel 1929 fu nominato accademico ordinario della Accademia dei Georgofili. Dal 1935 al 1943 fu presidente dell'Istituto internazionale di agricoltura. Nello stesso periodo ricoprì la carica di Presidente della Reale Accademia Filarmonica Romana. Membro del Gran Consiglio del Fascismo, nel 1938 fu relatore sul disegno di legge per la trasformazione della Camera dei deputati in Camera dei Fasci e delle Corporazioni.Nella seduta del Gran Consiglio del 6 ottobre 1938 che trattò delle leggi razziali, prese posizione moderata (come Balbo, De Bono, Federzoni e Ciano), ma non è noto in che termini. Nel 1940 viene pubblicato il suo libro su I fondamenti della dottrina fascista della razza, ove la questione antisemita è quasi elusa e viene osteggiato il razzismo di tipo biologico ripiegando su un nazionalismo spiritualistico. Anche in scritti posteriori Acerbo ribadi l'infondatezza delle tesi razziste in Italia.Come altri esponenti del regime, e in primis la stessa Corona, Acerbo era per nulla convinto dell'alleanza con il Terzo Reich; in particolare mise in dubbio una delle basi fondamentali del credo nazionalsocialista, scrivendo sulla mancanza di fondamento scientifico del mito della "razza ariana" (che taluni falsi scienziati contrapponevano ad una parimenti inesistente "razza ebraica".Durante la seconda guerra mondiale si arruolò volontario e fu assegnato allo Stato maggiore sui fronti alpino e balcanico col grado di colonnello . Nel 1939 fu eletto Presidente della Commissione generale del Bilancio della Camera dei Fasci e delle Corporazioni restando in carica fino al 6 febbraio 1943 quando fu nominato ministro delle Finanze-Tesoro al posto di Paolo Thaon di Revel.Il 25 luglio votò l'ordine del giorno Grandi, che sostanzialmente esautorava Benito Mussolini restituendo il comando delle Forze Armate al re, definendosi servo umile e assoluto di Vittorio Emanuele III. Tornato presso la propria casa di Loreto Aprutino, dopo l'8 settembre sfuggì all'arresto da parte della Polizia italiana, che per cinque membri del Gran Consiglio si trasformò nella condanna a morte emessa dal Processo di Verona della RSI. Per mesi si rifugiò presso i suoi contadini, dando asilo nelle proprie campagne agli aviatori alleati abbattuti in quelle zone, fino a quando fu catturato dagli Alleati e condannato dall'Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo a 48 anni di reclusione successivamente ridotti a 30. In quel periodo, amministratore dei suoi beni fu l'Avv. Pasquale Galliano Magno, (già presidente del CLN, avvocato della famiglia Matteotti nel processo di Chieti e capolista del PCI nell'elezioni amministrative di Pescara). Trasferito presso il carcere dell'isola di Procida, per il breve periodo rimastovi insegna matematica agli ergastolani presenti[8]. Annullata la sentenza dalla Cassazione il 25 luglio 1947, fu poi riabilitato e nel 1951, in seguito a sentenza del Consiglio di Stato, fu riammesso all'insegnamento universitario.Tra le decorazioni a lui ricevute ricordiamo tra le più importanti,Medaglia commemorativa della Marcia su Roma,Croce commemorativa della Marcia su Roma,Croce di anzianità di servizio nella MVSN (10 Anni),Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Tedesca...e molte altre...!!





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