sabato 30 luglio 2016

Eisernes Kreuz 2a Klasse 1939 (marcata 122)

Aggiorno questa stanza "croci" che è da un pò che non lo faccio,mi è capitata questa bella Eisernes Kreuz di 2a Klasse marcata sull'anello "122" ovvero il noto e raro costruttore J.J.Stahl Strasburg.Condizioni davvero ottime,smalti perfetti..!



domenica 24 luglio 2016

Una Medaglia Divenuta Monumento (Campagna Fascista)

Intorno al 1922 è comunemente diffusa tra le camice nere del fascismo una bella ed elegante medaglia coniata dalla Johnson su modelli dello scultore milanese Giannino Castiglioni. Essa rappresenta al diritto un eroe nudo a cavallo avvolto in un grande vessillo ove si scorge un fascio repubblicano mentre con la destra, offre , chinando il capo deferente, una vittoria alata. Subito migliaia di squadristi si identificano in questo eroico cavaliere d'altri tempi. La medaglia, pur non essendone mai stato autorizzato l'uso, viene così comunemente portata dai fascisti della prima ora i quali aggiungono addirittura tante barrette quanti sono gli anni di militanza in quella che passa alla storia come la "campagna fascista" sviluppatasi tra il 1919 e il 1922. Simbolico e "sacro" anche il rovescio dove una serie di mani tese sembrano prestare giuramento di fedeltà ad un ideale che arde ma non brucia, come direbbe D'Annunzio, una fiamma appunto,che rimarrà tanto cara nella simbologia fascista di ieri e di oggi. Quel cavaliere piacque e colpì così tanto l'immaginario collettivo che CASTIGLIONI decise di eternarlo nel bronzo una volta vinto il concorso per l'erezione del Monumento ai Caduti di Magenta. Ripropose cosi, sopra ad uno sperone, come peraltro lasciava già intendere nel tondello, quell'eroe nudo a cavallo che deposto il vessillo fascista, innalza, ancora piu' fiero, il vessillo imperiale romano,inaugurando ( e siamo appena nel 1925) una liturgia ispirata a Roma antica che caratterizzà il regime in tutte le sue più importanti manifestazioni d'estica e propaganda. Quando nel 1941, il Prefetto di Magenta pensò di far distruggere il monumento per recuperarne il bronzo, Ezio Maria Gray, squadrista della prima ora, gli scrive questa lettera: “Carissimo Magenta è allarmata perché si è vista chiedere dalla tua Prefettura quale peso approssimativo di bronzo potrebbe ottenersi dalla fusione del suo Monumento alla Vittoria. Io spero che detta domanda sia “circolare” ma non possa essere intesa veramente alla fusione distruttiva di quel Monumento che ebbi l’onore di inaugurare alla presenza di Sua Maestà il Re Imperatore. Ma è una magnifica cosa: io lo citai come uno dei pochi Monumenti della Vittoria degni del massimo rispetto in confronto della massa di monumenti non solo da scartare artisticamente ma da rinnegare come monumenti al Dolore, ai Morti… alla Espiazione della Guerra (eretti molti da Amministrazioni sovversive a scopo disfattista) e non come Monumenti di una Grande Nazione vittoriosa in una Guerra altrettanto grande. Rassicura me e quelli di Magenta. Se la notizia informativa tendesse davvero alla distruzione, quel giorno mi troverete con tutti gli squadristi di Magenta a difendere a mano armata il sacro e stupende bronzo opera dello scultore Giannino Castiglioni di Milano. Con vivo affetto." Ezio M. Gray


sabato 16 luglio 2016

Medaglia commemorativa della Marcia di Ronchi

Bellissimo esemplare assolutamente originale della Medaglia Commemorativa della Spedizione di Fiume, istituita da Gabriele d'Annunzio subito dopo l'occupazione di Fiume il 12.9.1919 come "Medaglia Commemorativa della Marcia di Ronchi" e modellata dallo scultore Adolfo De Carolis su precise indicazioni del "Vate" e realizzata da Johnson di Milano. Questa medaglia fa parte del primo lotto di produzione ed è completa del suo nastro originale d'epoca. E' stata infatti ritrovata tra i cimeli di un "legionario" insieme ad altri oggetti legati all'Impresa di Fiume.Il proprietario era "Ciraldo Antonino" di Roma (partecipò anche alla marcia su Roma,squadrista,allego foto in basso!!!).La medaglia venne conferita ai legionari che presero parte alla "Marcia di Ronchi" e che arrivarono a Fiume, all'equipaggio della Regia Nave "Cortellazzo" che arrivo' a Fiume il 22.9.1919, a coloro che parteciparono ai combattimenti dal 24 al 28.12.1920 ( Natale di Sangue ) e a famose personalita', come Guglielmo Marconi, che contribuirono in varia misura alla causa fiumana. Si calcola che ne furono distribuite complessivamente circa 2500 esemplari. La medaglia in bronzo misura 39,4 mm di diametro.Fiume era una delle più floride città dell'impero austro - ungarico e quando questo si decompose alla fine della Grande Guerra e la città venne occupata dalle truppe iugoslave, gli irredentisti insorsero, accampando il fatto che Fiume era un centro etnicamente italiano. Il 12 settembre 1919 D'Annunzio era a Ronchi con un seguito di poche centinaia di uomini; ma ad essi si unirono i legionari di Venturi e buona parte dei Granatieri di Sardegna, che avevano da pochi giorni smobilitato da Fiume. A loro si aggiunsero gli Arditi del generale Zoppi e una compagnia di fanteria. Alle porte della città contesa gli uomini al seguito di D'Annunzio erano oltre duemila, tra granatieri, arditi e fanti. Il generale Pittaluga, successore del generale Grazioli, avrebbe dovuto obbedire agli ordini del suo superiore Badoglio e fermare con le armi questo esercito privato, formato da disertori e comandato da un uomo che si poneva in rotta col governo. Ma al gesto teatrale di D'Annunzio, che aprì il pastrano mostrando la medaglia d'oro e proclamando "Lei non ha che a far tirare su di me, Generale!", Pittaluga rispose abbracciando il poeta ed entrando con lui in Fiume. Dopo un anno Giolitti, tornato al potere, concluse con gli alleati il Trattato di Rapallo che lasciava Fiume indipendente. D'Annunzio restava fermo nell'accettare solo ed unicamente l'annessione all'Italia del territorio di Fiume. L'ultimo atto politico rilevante del poeta fu la costituzione della Reggenza, a significare che il potere veniva comunque esercitato in nome del Re d'Italia. Il giorno di Natale del 1920 le truppe regolari entrarono in Fiume, dopo che una cannonata, sparata da una corazzata, aveva colpito la stessa residenza del Comandante. Dopo il “Natale di Sangue” i legionari, che avevano perso una cinquantina di uomini, abbandonarono Fiume indisturbati; D'Annunzio si trattenne ancora per poche settimane e poi se ne andò, indisturbato anche lui.



                         CIRALDO ANTONINO (Foto in Basso)


sabato 9 luglio 2016

U-Boot Kriegsabzeichen (L/18)

Vi mostro l'ennesimo distintivo U-Boot marcato questa volta  L/18 ovvero il noto costruttore B.H.Mayer's H.Pforzheim..Distintivo che ha perso tutto il suo color "oro",ma era assolutamente normale dato il sale marino..Non facile da trovare..!




Foto S.A.

Sono un grande appassionato di questa tipologia di foto,e quando ne trovo qualcuna a buon prezzo non me la faccio di certo scappare..Ho fatto un collage di tre foto,cosi potete ammirarle meglio..è la prima volta che vedo con molto piacere appuntato (foto sinistra) il raduno di Norimberga del 1933..e nella foto centrale si vede molto bene il noto distintivo del Raduno di Braunschweig del 31..Spero vi piacciano!

venerdì 1 luglio 2016

Parteiabzeichen N.S.D.A.P. (54) Transitorio

Un altro Parteiabzeichen "transitorio"..Questa volta con il numero 54 ovvero costruttore Pa.A.Fries Beuster & Schild,Berlin Hohenschonhausen.

Parteiabzeichen N.S.D.A.P. (37) Transitorio

Ancora un altra variante transitoria del Parteiabzeichen N.S.D.A.P.,questa volta un costruttore "insidioso" da trovare,ovvero con il numero "37" Julius Bauer Sohn,Zeila Mehlis.